Carissimi,
Omnia Christus est nobis, Cristo è tutto per noi, Cristo sia tutto per noi.
“In Cristo, infatti, sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza” {Col 2, 3).”È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (cfr. Col 2, 9). E allora Cristo sia tutto per noi, Cristo sia con voi.
È questo il saluto beneaugurante che rivolgo a tutti voi, eccellentissimi vescovi, reverendissimi sacerdoti, diaconi, religiose e religiosi, giovani e meno giovani in cammino verso il sacerdozio o nella ricerca di quello stato di vita a cui vi chiama il Signore; a voi amatissime sorelle e fratelli che nella famiglia, negli ambienti di lavoro, nelle diverse associazioni assistenziali a favore degli ultimi, nate dalla bimillenaria tradizione della Chiesa testimoniate il dono grande del battesimo, il vostro essere di Cristo, ripeto il mio saluto e augurio: la pace sia con voi, perché Cristo è con noi.
Un saluto oltremodo sentito e grato alle autorità presenti, ai rappresentanti delle Istituzioni della nostra Italia, alle autorità militari, ai diversi rappresentanti delle amministrazioni comunali, provinciali, regionali e statali, un saluto di ogni bene e pace, l’augurio di giorni pacifici, tranquilli, per poter lavorare serenamente a costruire, realizzare il bene comune.
E ora che dirvi? Pregate per me. Nel giorno del giovedì santo, durante la Santa Messa del crisma, il vescovo conclude la rinnovazione delle promesse sacerdotali con questo invito:
“E pregate anche per me, perché sia fedele al servizio apostolico affidato alla mia umile persona, e tra voi diventi ogni giorno di più immagine viva ed autentica del Cristo sacerdote, buon Pastore, Maestro e servo di tutti”.
Che io rimanga sempre in intimità col Signore, che il Cristo sia tutto per me. Solo allora potrò servire i fratelli e ogni uomo. Non possiamo andare da soli a servire i fratelli, sarebbe un’ illusione. L’ egoismo di cui siamo impastati non ci permette di vedere, di sapere, di condividere realmente le necessità dell’altro. Rischieremmo addirittura di costruire una nuova torre di Babele, di volersi fare un nome. Dobbiamo andare all’altro con il Signore. Il Vescovo deve essere a servizio dell’ unità, della comunione.
Incontrare il Signore, portare gli altri ad incontrare il Signore, è fondamento della communio, fondamento dell’accoglienza nella misericordia e nella pietà, gli uni degli altri. Solo così è possibile vivere la caritas vera verso gli ultimi, gli emarginati, i disperati, i dimenticati. Il Santo Padre Benedetto XVI, alcuni giorni fa, ci esortava a trovare la vera sorgente dell’amore al prossimo, della communio con i fratelli, nella Comunione con Cristo, nella celebrazione eucaristica, fons et culmen della vita e della missione della chiesa e di ogni cristiano, esortava il Santo Padre: Vivete la communio, e vivete con il cuore, giorno per giorno, il suo centro più profondo in quel momento sacro, in cui il Signore stesso si dona nella santa Comunione.
+ Carlo Ciattini