Pochi giorni dopo il terremoto del 6 febbraio che ha gravemente colpito Siria e Turchia, la Presidenza della CEI ha stanziato immediatamente 500.000 euro per l’emergenza e deciso di indire una colletta nazionale, che si svolgerà in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo 2023 (V di Quaresima): un segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate. Non solo, sarà anche un’occasione importante per esprimere nella preghiera unitaria la vicinanza alle persone colpite. Una scelta, quella di indire la colletta a distanza di più di trenta giorni dall’evento, per mantenere costante l’attenzione su una situazione che produce effetti devastanti non solo nel breve, ma, soprattutto, sul lungo periodo. Come tutti possiamo verificare infatti, l’attenzione dei mass media è gradualmente calata nei confronti dei danni e della situazione in cui si ritrovano le popolazioni colpite.
Le offerte raccolte nelle parrocchie saranno integralmente inviate a Caritas Italiana.
I numeri al 14 Marzo
I seguenti numeri (aggiornati al 14 marzo 2023) fotografano la situazione umanitaria in Turchia: 46.000 deceduti, 9,1 milioni di persone colpite dagli effetti del sisma, 1,9 milioni di sfollati che hanno trovato rifugio negli shelter, 214.000 edifici distrutti parzialmente o completamente, 13.000 le scosse che sono seguite al terremoto. In Siria sono 6.000 le persone decedute, 8,8 milioni colpiti dagli effetti del sisma, 55.000 sfollati, più di 10.000 edifici distrutti completamente o parzialmente, un dramma che si aggiunge a quello di una guerra in corso ormai da 13 anni che ha fatto sì che 15,3 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Gli ambiti di intervento
Le offerte raccolte saranno destinate a Caritas Italiana che le impiegherà per sostenere progetti in favore delle popolazioni in Turchia e Siria colpite dal sisma. Nell’immediato i progetti riguardano principalmente l’assistenza umanitaria per fornire cibo, alloggio, beni di prima necessità con una particolare attenzione ai più vulnerabili come gli anziani, i minori, i malati, i disabili.
L’accoglienza richiede anche la messa a disposizione di mense per la fornitura di pasti, strutture per una assistenza sanitaria, spazi per l’accoglienza e l’animazione dei bambini. In prospettiva l’impegno è di restare accanto alle comunità colpite per un periodo medio-lungo perché ci sarà bisogno di rimanere a fianco delle persone colpite anche dopo questa prima fase di emergenza. Gli ambiti di impegno più importanti saranno:
- il supporto psicologico per far fronte ai traumi vissuti da tante persone;
- La riparazione e la ricostruzione di abitazioni e di strutture socio-educative e comunitarie
- La riabilitazione e l’avvio di attività economiche a gestione familiare, di promozione dell’occupazione e dell’autoimpiego.
Il terremoto ha colpito comunità e territori che erano già caratterizzate da gravi situazioni di povertà e vulnerabilità, sia in Turchia sia in Siria. Quindi, oltre a prendersi cura dei bisogni materiali, Caritas organizzerà anche iniziative di inclusione sociale dei più vulnerabili e azioni di ricostruzione dei legami comunitari
Altri modi per sostenere l’intervento di Caritas Italiana
E’ comunque possibile sostenere gli interventi anche attraverso i seguenti canali:
utilizzando il conto corrente postale n. 347013;
donazione on line tramite il sito www.caritas.it;
bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite:
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119