Solennità di s. Francesco

Sabato 24 settembre, nel pomeriggio, verrà riaperta la Chiesa dell’Immacolata (Piombino) dopo i lavori di ristrutturazione. 

Programma come da locandina a partire dalle 16.30

Quando il pomeriggio del 24 settembre la chiesa dell’Immacolata riaprirà il suo bel portone, i piombinesi potranno ritrovarsi nell’abbraccio di quelle mura, una memoria che percorre 120 anni di storia piombinese e continua a parlare al presente. I piombinesi la chiamano “la chiesa dei frati”piuttosto che con il suo titolo, non perché questa appartenga ai frati, ma proprio perché la chiesa appartiene ai piombinesi, come se dicessero “la casa del mio babbo, della mia mamma”, un luogo di affetti, di giochi di bambini e ragazzi, dalla quale è sempre giunto l’aiuto alla città nelle sue necessità più gravi, a partire dal soccorso agli affamati, agli ammalati e via di seguito.

Quel giorno la comunità dell’Immacolata continuerà ad essere funzionante come sempre, nel senso pastorale e in quello propriamente liturgico, ma stavolta lo sarà nella propria chiesa, dopo aver trovato ospitalità e accoglienza nelle altre comunità di Piombino per la messa, i sacramenti, i funerali e per le attività di catechismo in un continuo essere itineranti e assaporando veramente l’”instabilitas loci” francescana sul modello di Cristo che si è “attendato” fra noi.

In un giorno che coincide proprio con l’inizio della novena a san Francesco potremo di nuovo gustare quella bellezza: e proprio il secondo giorno della novena di due anni fa accadde il crollo di parte del tetto della navata destra, col suo fragore assurdo, qualcosa di inaudito: l’Immacolata che chiude perché inagibile!! Nella sua storia, nemmeno sotto i bombardamenti i frati avevano chiuso, continuando a celebrare la messa, come racconta il cronista del convento.

L’ Immacolata viene restituita dunque ai piombinesi, a tutta la città: a chi la ama per ciò che vi ha vissuto e continua a vivere, per chi ha ricordi di infanzia, di gioventù passata alla Casa del fanciullo, all’asilo, nei campi di pallone, nel servizio al prossimo, per chi ha sempre visto quel portone aperto ma non vi è mai entrato, ma a vederlo chiuso è preso da malinconia. Perché la facciata la conoscono tutti, è il biglietto da visita per chi si avvicina al convento, e vedere il sagrato interdetto, il portone perennemente chiuso con cartelli di divieto faceva davvero male a tutti.

Dopo l’apertura del portone, alle 16,30, Mauro Carrara, affezionatissimo alla chiesa dei frati, farà un excursus storico-artistico per riportare alla memoria(ri-cordare, letteralmente” riportare nel cuore”)il legame forte fra i francescani e Piombino: la bellezza artistica della chiesa con la sua architettura e le maestranze di pregio che vi lavorarono coincide con la bellezza irradiata da questo luogo verso la città: la bellezza dell’incontro, dell’aiuto ai sofferenti, del comprendere le necessità sociali, lavorative di Piombino, soccorrendo l’infanzia, gli anziani.

A seguito di questo riportare nel cuore, l’ intervento dell’arch. Finelli direttore dei lavori, spiegherà le problematiche affrontate e le soluzioni per la restituzione dell’aula ecclesiale.

Infine, la presentazione della mostra fotografica( una riedizione di quella realizzata nel 2014 in occasione dei 100 anni di esistenza della parrocchia) farà memoria anche dei volti di chi ha speso la propria vita a servizio degli altri, i frati, le suore, con la comunità parrocchiale, in uno scorrere di immagini che ripercorrono la storia dell’Immacolata, e quindi anche di Piombino, fino al suo centesimo compleanno, il 2002.

La messa presieduta dal Vescovo Carlo Ciattini alle 18.30 sarà la prima dopo tanto tempo ad essere celebrata, e così anche la novena di san Francesco alle 21 e il portone che resterà aperto come sentinella nella notte saranno un nuovo inizio per un cammino condiviso e mai interrotto.
*di Maria Dell’Amico – pubblicato su La Traccia di domenica 18 settembre

29 Settembre 2022

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