MESSAGGIO DI PASQUA

Carissimi, san Giovanni XXIII scongiurava gli uomini del suo tempo, «soprattutto quelli […] investiti di responsabilità pubbliche, a non risparmiare fatiche per imprimere alle cose un corso ragionevole ed umano», e al tempo stesso indicava i fondamenti di una ricomposizione pacifica dei rapporti: mutua fiducia, sincerità nelle trattative, adempimento degli impegni assunti, mentre li invitava a scrutare «il problema fino a individuare il punto dove è possibile iniziare l’avvio verso intese leali, durature, feconde» (Pacem in terris, n. 63).
 
«Imprimere alle cose un corso ragionevole e umano», o non è questa una esigenza che i nostri giorni manifestano, fanno emergere in tutta la sua urgenza, che se non considerata e affrontata giungerà ad un epilogo triste se non addirittura drammatico?
 
Papa Giovanni, nella citata enciclica, invita «soprattutto» gli uomini con responsabilità politiche, non escludendo certo nessuna persona, maschio o femmina che sia, a «imprimere alle cose un corso ragionevole ed umano» che irrighi la sfera pubblica per poi raggiungere ogni piega della vita dell’uomo, insinuandosi nelle realtà più sacrosante quali la famiglia prima di tutto, e poi in tutti quegli spazi dove la vita umana deve essere accolta, custodita, educata, difesa.
[…]
 
[Continua nel documento allegato]
 

10 Aprile 2019

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