Carissimi,
muoviamo i primi passi del nuovo anno pastorale nella festa della
Natività della Beata Vergine Maria celebrando in Lei il mistero di Dio
che diventa uomo. Scrive San Giovanni Damasceno: «è veramente Madre
di Dio colei che ha dato alla luce il vero Dio che ha preso carne da lei […].
Perché la santa Vergine non ha dato vita ad un semplice uomo, ma al vero Dio, e non Dio
semplicemente, ma Dio fatto carne».
Veramente la Natività di Maria annuncia che «le cose vecchie sono passate, ecco ne sono
nate di nuove» (2Cor 5,17). È Maria la creatura nuova che annuncia la novità di Dio
che in Cristo è entrata, forte e soave, nella storia. È Gesù, infatti, a portare nel
mondo la novità che non muta, né può mutare, perché viene da Dio e non
dall’uomo. È la giovinezza di Dio che entra prepotentemente in un mondo già
vecchio1. Dobbiamo accogliere questa novità: «Abbiamo fiducia nell’architetto che
costruisce la nostra casa, nel farmacista che ci offre il medicamento per la
guarigione, nell’avvocato che ci difende in tribunale. Abbiamo anche bisogno di
qualcuno che sia affidabile ed esperto nelle cose di Dio. Gesù, suo Figlio, si presenta
come Colui che ci spiega Dio (cfr Gv 1,18)»2.
Questa festa è uno spartiacque tra il Nuovo e l’Antico Testamento. Gesù Cristo,
verità di Dio, realizza quanto era annunciato nella prima Alleanza con i simboli e le
figure.
Per continuare la lettura:Lettera Pastorale per l’anno 2013/14