“La celebrazione della festa del santo Patrono della Diocesi” ha esclamato Mons. Gherardo Gambelli, il neo arcivescovo di Firenze che ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica <<è sempre una bella occasione per ricordarci che siamo tutti chiamati alla santità>>. Tante le persone accorse in cattedrale: le celebrazioni erano iniziate già nella giornata di mercoledì 9 ottobre con i vespri presieduti dal nostro vescovo Carlo e sono poi proseguite con la messa in cattedrale e i tradizionali festeggiamenti in città. Mons. Gambelli ha preso spunto dalla vita di san Cerbone per parlare di quella dei cristiani di oggi, volgendo l’attenzione alle giovani generazioni. “Fino a che punto siamo capaci di sopportare le prove che conoscono tutti quelli che vogliono seguire fedelmente il Signore Gesù?” ha domandato durante l’omelia. Ha poi citato le avventure di Pinocchio, in particolare l’episodio in cui Geppetto “gli ha appena fatto le gambe e lui inizia a combinare guai”.
Ha raccontato l’episodio in cui Geppetto lo prese per la collottola, e, mentre lo riconduceva indietro, gli disse tentennando minacciosamente il capo: — Andiamo a casa. Quando saremo a casa, non dubitare che faremo i nostri conti!>>. Gambelli ha voluto sottolineare che “Geppetto sta cercando di educare Pinocchio ed ecco che, invece di essere approvato nella sua missione, viene falsamente accusato e si ritrova in prigione”>”. Quest’episodio è significativo “perché può capitare anche a noi oggi di vivere qualcosa di simile. Sappiamo, tuttavia – ha concluso – che quando siamo capaci di perseverare nel bene, si compie per noi quella parola di Gesù nel Vangelo: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto (Gv 12,24)”.