UN SALUTO FRATERNO DI BENVENUTO O DI BENTORNATO.
Estate 2022
Come ogni anno desidero porgere un caro saluto a quanti visiteranno o dimoreranno per un periodo di riposo nelle nostre terre, così da essere rigenerati per ripartire, ritornare al loro quotidiano.
Come Chiesa siamo felici di poter offrire a tutti voi un’occasione di incontro con le nostre comunità che custodiscono patrimoni di arte capaci di raccontare un passato di bellezza, di fede e di tradizione cristiana che ha visto forgiare uomini e comunità che hanno dato il loro contributo a rendere l’uomo sempre più uomo, a sostenerlo nel cammino di ogni giorno, a dargli speranza e a consolarlo nella fatica della vita.
Anche l’architettura dei nostri borghi e delle nostre chiese è un racconto silenzioso, ma formidabile, della fatica generosa e della laboriosità intelligente dei nostri padri.
La vacanza però può essere vanificata, fino a produrre l’effetto contrario, fino a farci sentire più stanchi e stressati di quando siamo partiti.
È il caso del turismo consumistico ed edonistico, è il cercare ad ogni costo un’evasione senza regole, una sorta di eccitazione che ci sfinisce e ci mortifica.
Al contrario, ci dice papa Francesco, dobbiamo realizzare le nostre vacanze vivendo un turismo «in grado di favorire l’incontro tra le persone e il territorio, e di far crescere nella conoscenza e nel rispetto reciproco. Se visito una città, è importante che non solo ne conosca i monumenti, ma anche che mi renda conto di quale storia ha dietro di sé, di come i suoi cittadini vivono, di quali sfide cercano di affrontare. Se salgo su una montagna, oltre a mantenermi nei limiti che la natura mi impone, dovrò rispettarla ammirandone la bellezza e tutelandone l’ambiente, creando così come un legame con gli elementi naturali fatto di conoscenza, riconoscenza e valorizzazione» (DISCORSO al Centro Turistico Giovanile in occasione del 70° anniversario dalla sua fondazione, 26.3.2019). Negli ultimi anni si sta cercando di impegnarsi per realizzare strutture e operatori che promuovano un turismo «alla portata di tutti», di quelle fasce più deboli per motivi economici o di fragilità fisica o psichica e così offrire nuovi stimoli e occasioni di rigenerazione e di crescita a tutti. Viviamo in continua agitazione, un andare sempre a corsa. Cerchiamo allora che le nostre vacanze siano un’opportunità di vera distensione, momenti di preghiera che ci permettano di incontrare e ritrovare il Signore, noi stessi e gli altri. Contrapposto ad un turismo frenetico, ad un turismo di corsa è il turismo lento, «diverso da quello di massa, perché promuove la qualità e l’esperienza, la solidarietà e la sostenibilità. E sappiamo bene che la lentezza – se non è frutto di pigrizia – genera attenzione ai luoghi e alle persone, fedeltà alla terra e dedizione ad essa» (ibidem). Dunque grazie di essere con noi, insieme ad un augurio fraterno di giorni colmi di gioia, pace e serenità.
+Carlo, vescovo
Massa Marittima 21 giugno 2022