Da 20 anni l’adorazione perpetua

La festa nella parrocchia di Donoratico

Dal 2004, ogni giorno, 24 ore su 24, almeno una persona si reca nella chiesa della parrocchia di san Bernardo Abate a Donoratico (LI), per pregare accanto al santissimo sacramento.
E’ la <<cappellina>> dell’adorazione eucaristica perpetua, una iniziativa che alcuni fedeli desiderano realizzare dopo un viaggio a Medjugorje nell’estate del 2003 quando in terra erzegovese incontrarono un missionario dell’Eucaristia, Padre Patricio che fu immediatamente invitato a raccontare la propria missione. Al rientro dal pellegrinaggio, ogni sera, nella chiesa di Santa Maria Assunta a Marina di Castagneto Carducci, padre Patricio propose due ore di adorazione, insegnando ai presenti come stare in compagnia di Gesù, dedicando ogni serata a diverse categorie di persone, in particolare giovani, malati, lontani da Dio.

Lunedì 13 maggio, la comunità parrocchiale e i fedeli si sono radunati insieme al vescovo Carlo Ciattini per celebrare questo anniversario con una apposita messa e un successivo momento conviviale.

Nello stesso anno, ad ottobre i fedeli iniziarono a pensare di realizzare veramente il progetto di Adorazione Perpetua (Donoratico contava poco più di 7.000 abitanti all’epoca): le persone che dettero la propria disponibilità erano più di 200, sufficienti per coprire tutti i turni, anche quelli notturni. La cappellina dell’adorazione eucaristica fu quindi allestita in un piccolo spazio adiacente alla sagrestia, prevedendo una presenza al massimo di tre persone.  Insieme all’allora parroco del paese, padre Luigi Marsero, furono sperimentati alcuni mesi di prova con l’adorazione continuata il giovedì giorno e notte, e vista la costanza dei fedeli il 13 maggio 2004 fu effettivamente aperta la cappellina che, eccetto nel periodo dei lockdown legati alla pandemia, ha visto sempre i fedeli, a tutte le ore del giorno e della notte, pregare per 1-2 ore di fronte al santissimo sacramento.

L’ARTICOLO INTEGRALE SU TOSCANA OGGI – LA TRACCIA DI DOMENICA 19 MAGGIO