Pubblichiamo qui di seguito l’omelia del nostro Vescovo Carlo per la Solennità del Corpus Domini.
«Fratelli e sorelle carissimi,
la ricerca di nuove mense preparate con cibi raffinati dagli uomini che da sempre si sforzano di imbandire per saziare la loro fame – una fame antica che nelle diverse età dell’uomo prima reclama, poi chiede e infine supplica, fino allo sfinimento, un po’ di vita, di amore, senza trovare nel mondo una qualche sazietà – ci ha portato qui stasera, quasi guidati dalle parole dell’antifona d’ingresso: «Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di frumento, lo ha saziato di miele della roccia».
Siamo venuti qui ad adorare la Parola di Dio fatta carne. Sì, carissimi, come scriveva K. Barth: «La Parola di Dio non si è fatta discorso ma carne» e «noi aggiungiamo che la Parola non è rimasta carne ma è diventata corpo. Come ogni essere umano Gesù è nato carne ma è diventato corpo di natura e di cultura, di storia e di relazioni ed è così che alla vigilia della sua morte ha detto: “Questo è il mio corpo per voi” (2 Cor 11,24)».
A questa mensa riprendiamo coraggio, Lui è con noi, è il tutto della Chiesa. Veramente come diceva sant’Ambrogio: «Omnia nobis Christus», Cristo sia tutto per noi. Senza di Lui è il caos, e l’uomo dirigendosi verso se stesso, cercando se stesso si disorienta e si perde.
Come sono vere, chiare e profetiche le parole di san Tommaso:
«Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi»…
Continua nel file allegato …