Ordinazione diaconale

Grati al Signore, annunciamo che sabato 18 marzo alle ore 10.30, il nostro Vescovo Carlo ordinerà DIACONO il seminarista ANTONIO AIELLO nella basilica cattedrale di san Cerbone in Massa Marittima.
Il giorno prima, venerdì 17 marzo alle ore 21.00, è prevista la veglia di preghiera presso la Chiesa di san Francesco al Seminario vescovile di Massa Marittima.
La comunità è invitata a partecipare e a unirsi nella preghiera.

DI COSA SI TRATTA?
Sabato 18 marzo prossimo il seminarista, già lettore e accolito ammesso agli ordini sacri, Antonio Aiello riceverà il sacro ordine del Diaconato per proseguire così la sua vocazione sulla via del sacerdozio.
In generale l’ordine è il sacramento con il quale, per divina istituzione, vengono segnati con carattere indelebile alcuni tra i fedeli del Popolo di Dio distinguendoli, pur nell’uguaglianza, dagli altri fedeli. «Con il sacramento dell’ordine, per divina istituzione alcuni tra i fedeli, segnati con carattere indelebile, sono costituiti ministri sacri; consacrati e deputati pertanto a pascere il popolo di Dio, essi adempiono nella persona di Cristo Capo, ciascuno nel suo grado, le funzioni d’insegnare, santificare e governare» (can. 1008 del Codice di Diritto Canonico, d’ora in poi CIC). In particolare «Gli ordini sono l’episcopato, il presbiterato e il diaconato. Essi sono conferiti mediante l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria, prescritta dai libri liturgici per ciascun grado» (can 1009 § 1 e § 2 CIC). Come ogni sacramento dunque si distingue la materia e la forma: la materia è l’imposizione delle mani, la forma è la preghiera consacratoria. Tralasciando per il momento le informazioni riguardanti la celebrazione, andiamo a vedere di cosa tratta il sacro ordine del Diaconato.

Si legge, nel Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) al n. 1593: «Fin dalle origini, il ministero ordinato è stato conferito ed esercitato in tre gradi: quello dei Vescovi, quello dei presbiteri e quello dei diaconi. I ministeri conferiti dall’ordinazione sono insostituibili per la struttura organica della Chiesa: senza il Vescovo, i presbiteri e i diaconi, non si può parlare di Chiesa». E ancora: «I diaconi sono ministri ordinati per gli incarichi di servizio della Chiesa; non ricevono il sacerdozio ministeriale, ma l’ordinazione conferisce loro funzioni importanti nel ministero della parola, del culto divino, del governo pastorale e del servizio della carità, compiti che devono assolvere sotto l’autorità pastorale del loro Vescovo» (CCC n. 1596). «La dottrina cattolica, espressa nella liturgia, nel Magistero e nella pratica costante della Chiesa, riconosce che esistono due gradi di partecipazione ministeriale al sacerdozio di Cristo: l’Episcopato e il presbiterato. Il diaconato è finalizzato al loro aiuto e al loro servizio […]» (CCC 1554).

Occorre poi distinguere tra diaconato “permanente” «che può essere conferito a uomini sposati e costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa […] non per il sacerdozio ma per il servizio» e diaconato “transeunte”, che è quello anche andrà a ricevere il nostro Antonio Aiello, in vista dell’ordinazione presbiterale. «I diaconi partecipano in una maniera particolare alla missione e alla grazia di Cristo. Il sacramento dell’Ordine imprime in loro un sigillo (“carattere”) che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale si è fatto “diacono”, cioè servo di tutti. Compete ai diaconi, tra l’altro, assistere il Vescovo e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell’Eucaristia, distribuirla, assistere e benedire il Matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità» (CCC n. 1570).

Veniamo adesso alla celebrazione di questo sacramento. «La celebrazione dell’ordinazione […] di diaconi, data la sua importanza per la vita della Chiesa particolare, richiede il concorso del maggior numero possibile di fedeli. Avrà luogo preferibilmente la domenica e nella cattedrale, con quella solennità che si addice alla circostanza. Le tre ordinazioni, del Vescovo, del presbitero, e del diacono, hanno la medesima configurazione. Il loro posto è in seno alla liturgia eucaristica. Il rito essenziale del sacramento dell’Ordine è costituito, per i tre gradi, dall’imposizione delle mani, da parte del Vescovo, sul capo dell’ordinando come pure dalla specifica preghiera consacratoria che domanda a Dio l’effusione dello Spirito Santo e dei suoi doni adatti al ministero per il quale il candidato viene ordinato. Come in tutti i sacramenti, accompagnano la celebrazione alcuni riti annessi. Pur variando notevolmente nelle diverse tradizioni liturgiche, essi hanno in comune la proprietà di esprimere i molteplici aspetti della grazia sacramentale. Così, nel rito latino, i riti di introduzione – la presentazione e l’elezione dell’ordinando, l’omelia del Vescovo, l’interrogazione dell’ordinando, le litanie dei santi – attestano che la scelta del candidato è stata fatta in conformità alla prassi della Chiesa e preparano l’atto solenne della consacrazione. A questa fanno seguito altri riti che esprimono e completano in maniera simbolica il mistero che si è compiuto: […] la consegna del libro dei Vangeli al diacono, che ha ricevuto la missione di annunziare il Vangelo di Cristo» (CCC nn. 1572-1574).

L’augurio dunque ad Antonio di un cammino di Fede autentico, saldo e sincero sulla strada che il Signore gli sta preparando per adempiere alla Sua volontà.

15 Marzo 2023

condividi su