“La specificità dei gesti di Cristo è di essere gesti ‘pieni’:
pieni d’amore, pieni di salvezza, pieni di efficacia.
Gesù non gesticola: tutti i suoi gesti – benedizione, unzione, frazione –
custoditi e prolungati dalla nostra ritualità sacramentale,
possiedono un’impareggiabile intensità drammatica e radicale,
ed è tale intensità, tale signoria, tale pienezza
ciò che la nostra liturgia deve mettere in evidenza.
Ogni liturgia culmina in un gesto di Cristo
al servizio del quale sono i nostri gesti e davanti al quale essi si ritirano”
(F. Cassingena-Trévedy, La bellezza della liturgia, Edizioni Qiqajon, Magnano 2003, p. 47)