L’iniziativa rientra nell’ambito delle celebrazioni per l’ottavo centenario delle stimmate del patrono d’Italia: la reliquia, segno di dolore trasfigurato dall’amore, passerà da vari luoghi di ferite attuali per testimoniare l’amore di Dio.
IL PROGRAMMA
DOMENICA 10 MARZO
17.30 Accoglienza della reliquia e celebrazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo Carlo presso la chiesa dell’Immacolata a Piombino
LUNEDI’ 11 MARZO
In mattinata incontro con i volontari della Misericordia di Piombino
MARTEDI’ 12 MARZO
17.30 santa messa presso la Chiesa di sant’Agostino di Massa Marittima; segue riflessione alla presenza del nostro vescovo Carlo
MERCOLEDI’ 13 MARZO
Durante la mattinata visita al carcere di Massa Marittima;
21.00 Veglia di preghiera animata dai novizi della Verna presso la chiesa dell’Immacolata a Piombino
SABATO 16 MARZO
Durante la mattinata visita agli anziani nella casa di san Rocco a Piombino;
17.00 Momento di preghiera animato dall’ordine francescano secolare presso la chiesa dell’Immacolata di Piombino. Segue alle 18.00 la celebrazione eucaristica.
DOMENICA 17 MARZO
11.00 Celebrazione eucaristica e preghiera per la Pace
LA STORIA
Era il settembre del 1224 quando Francesco d’Assisi, sfibrato nel corpo, ma anche nell’intimo di se stesso, salì sul monte de La Verna per iniziare una quaresima in onore di san Michele arcangelo. Cercava silenzio e solitudine, Francesco. Cercava di riannodare i fili di un’esperienza umana e di fede che sentiva in qualche modo sfilacciarsi sotto il peso di una fraternità che era cresciuta in poco tempo e che reclamava una Regola che strutturasse quella vita fiorita all’ombra della Porziuncola e che si era propagata, come un virus buono, in mezza Europa. Ma per Francesco la regola c’era già: era il Vangelo sine glossa, da vivere nella radicalità dell’adesione a Cristo e nella obbedienza totale alla Chiesa. E così si ritira su quel monte aspro e solitario, che gli era stato donato dal conte Orlando Cattani nel 1213. Aveva bisogno di preghiera e cercava risposte in quel settembre del 1224. Per questo sale il monte con una domanda fondamentale: Chi sei tu, Signore, e chi sono io? È in questo contesto che in Francesco sale un desiderio, che implora da Dio: poter sentire un po’ di quell’amore e di quel dolore che Cristo provò sulla croce. E Cristo lo ascolta e ascoltandolo lo raggiunge, sotto forma di serafino alato. Siamo nei giorni intorno al 14 settembre, festa dell’esaltazione della Croce. Francesco, mentre è in preghiera, è rapito dalla visione del serafino, con le mani distese ed i piedi uniti, confitto ad una croce. Due ali si prolungavano sopra il capo, due si dispiegavano per volare e due coprivano tutto il corpo. E il serafino «ferisce» Francesco coi segni della passione del suo Signore. Sulla mani, sui piedi, sul costato appaiono i segni dei chiodi e la ferita della lancia: «l’ultimo sigillo», scriverà Dante nella Commedia per raccontare questo fatto prodigioso, il primo di questo genere che la storia del cristianesimo possa annoverare. Salito a La Verna con la domanda «Chi sei tu, Chi sono io?» ne discende trasfigurato nel corpo, ma anche nell’intimo, dopo aver composto la sua preghiera più bella: Le lodi di Dio Altissimo. Dalla domanda alla risposta; da quel «Chi sei?» al «Tu sei».
Per ricordare gli otto secoli delle stimmate il 5 gennaio scorso si è aperto, a La Verna, l’anno centenario, che vede coinvolte tutte le componenti della famiglia francescana della Toscana e del mondo. Tra le numerose iniziative in calendario, è prevista anche la peregrinatio di alcune reliquie del santo. La peregrinatio toccherà anche la nostra diocesi dal 10 al 17 marzo. Nel cuore della quaresima sarà possibile pregare dinanzi ad una reliquia rappresentata da un grumo di sangue del patrono d’Italia, raccolto dopo la sua stigmatizzazione.
Primo appuntamento domenica 10 marzo con l’accoglienza della reliquia e la celebrazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo Carlo presso la chiesa dell’Immacolata a Piombino