CARDINALE GUALTIERO BASSETTI

Con gioia grande, al termine della Santa Messa concelebrata da tutti i vescovi italiani in San Pietro, abbiamo saputo, dallo stesso cardinale Angelo Bagnasco – che aveva presieduto quella celebrazione eucaristica – il nome del nuovo Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nella persona di S. Em. Card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, il cardinale parroco, che ha vissuto gli anni della sua formazione nel clima dinamico ed effervescente di quel cattolicesimo fiorentino che fu di La Pira, don Milani, don Barsotti e molti altri.
 
Papa Francesco l’ha scelto primo di una terna, votata dai vescovi italiani riuniti in assemblea.
 
Vescovo della nostra diocesi, anche se per un breve periodo – dal 1994 al 1998 – aveva saputo farsi apprezzare, oltre che per la preparazione teologica e pastorale, anche per la sua umanità e per la sua affabile cordialità nello stabilire rapporti umani con tutti; ma soprattutto per la sensibilità e la vicinanza dimostrate alle tante situazioni di disagio e di precarietà, specialmente nei confronti dei minatori e dei lavoratori delle acciaierie, con quel tatto e quella sensibilità che sempre lo contraddistingue da farlo identificare come il vescovo del lavoro e del sociale.
Sempre attento e interessato al mondo giovanile e alle sue problematiche, si è profondamente commosso quando i ragazzi di Mondo X, dopo la sua nomina, gli hanno raccomandato di continuare a essere per loro un papà.
Uomo di spiccate qualità umane e cristiane, arguto, conversatore piacevole e spiritoso sa mescolarsi alla gente con semplicità e simpatia.
 
 
Credo che abbia fatto sue, in modo autentico e senza risparmiarsi la fatica che queste comportano, quelle esortazioni che raccogliamo dal Rito di ordinazione di un vescovo: «Ama con amore di padre e di fratello tutti coloro che Dio ti affida: anzitutto i presbiteri e i diaconi, tuoi collaboratori nel ministero; ma anche i poveri, gli indifesi e quanti hanno bisogno di accoglienza e di aiuto. Esorta i fedeli a cooperare all’impegno apostolico e ascoltali volentieri. Abbi viva attenzione a quanti non appartengono all’unico ovile di Cristo, perché essi pure ti sono stati affidati nel Signore». 
Si è presentato al crepuscolo della vita, come ha detto lui stesso, senza programmi preconfezionati, assicurando di voler collaborare con tutti i vescovi, condividendo tempo, ascolto, creatività e consolazione, come era stato suggerito dal Papa all’inizio della Conferenza Episcopale, per interpretare la realtà vivendo la collegialità, camminando con gli occhi e il cuore di Dio.
 
Allora, buon lavoro, Eminenza! E grazie da parte di tutta la nostra bella e amata diocesi!
 
+ Carlo, Vescovo
 

27 Maggio 2017

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